Il 22 e 23 febbraio 2019, vengono annunciati due concerti per la pace sul confine tra la Colombia e il Venezuela. Il primo di questi, (dal lato colombiano) è “Venezuela Aid Live” organizzato dall’imprenditore britannico Richard Bronson, con l’obiettivo di raccogliere donazioni come palliativo alla grave crisi umanitaria del popolo venezuelano. Questo concerto è in programma per il 22 febbraio con più di 15 artisti internazionali di grande livello che sono già stati confermati. Ma dall’altra parte, nella stessa giornata, nella frontiera venezuelana c’è il concerto denominato: “Hands off Venezuela” ( “Giù le mani dal Venezuela”) organizzato dal rinnegato regime venezuelano e annunciato da Jorge Rodriguez, con le partecipazioni ancora non corroborate di alcun artista, ma nonostante questo, con la ferma dichiarazione che useranno questo evento per distribuire 20 mila delle cosiddette scatole o sacchetti CLAP, (“distribuzione e commercializzazione di alimenti e beni di prima necessità “) ai bambini di Cucuta.
La domanda principale da porre è…quale sia la vera intenzione del regime guidato da Nicolás Maduro per realizzare questo evento. Ma qualcuno può credere davvero che, con la confermata crisis che vive il popolo venezuelano (ampiamente nota in tutto il mondo), un regime che governa una nazione moribonda di fame, invierà per primo, cibo ad un paese vicino invece di dare da mangiare al proprio popolo? Il buon senso ci dice che questo sicuramente deve avere un altro background.
Quale potrebbe essere il vero ma segreto motivo? … quello di fare infiltrare delle persone dalla Colombia, che si recano in Venezuela con le supposte intenzioni di acquisire tali donazioni e tornare in Colombia, provocando il caos dal lato colombiano?
Ma c’è un’altra possibile motivazione nascosta: sarebbe stato organizzato con l’intenzione di agglutinare delle persone dal lato della frontiera venezuelana e farli rimanere li, fino al giorno 23 ( data quest’ultima prevista dal presidente Guaidó, per l’ingresso degli aiuti umanitari), per essere utilizzati come scudi umani ed impedire possibili usi di forza nell’intento di fare passare tali aiuti umanitari nel territorio del Venezuela.
Tutto il vissuto in Venezuela, di questi anni di “RIVOLUZIONE BOLIVARIANA”, ma sopratutto, tutto ciò che è stato fatto al popolo venezuelano dal usurpatore Maduro (nel suo periodo di presidente illegale) e da i suoi fedeli scagnozzi, ci consente il pensiero che forse, l’utilizzo e finalità del concerto di Hands off Venezuela è come quello del famoso cavallo di Troia… e la percentuale di questa convinzione in molti dei venezuelani, aumenta ogni momento!
Un regime che uccide a sangue freddo i suoi consimili, limita le libertà fondamentali, rifiuta di fornire alimenti nei supermercati intenzionalmente, solo per mantenere occupata la popolazione in cerca di cibo, o renderli dipendenti dalle briciole, che solo loro possono fornire, non può sotto nessun concetto, concepire l’organizzazione di un concerto o altro evento con alcun vero senso altruistico, dal momento che, dall’inizio di questi 20 anni di rivoluzione, l’unica cosa che è diventato evidente è l’uso di un’ideologia fallita, solo per l’arricchimento di alcuni individui e impoverimento delle masse.
Antonio Proscia